...... il modo in cui ti tratto quando non fai quello che voglio che tu faccia
Una cosa è dire di amare qualcuno incondizionatamente.
Un'altra è dimostrarlo davvero.
M.B. Rosenberg, seminario "Comunicazione e potere"
"Probabilmente tutti vorremmo che i membri della nostra famiglia sperimentassero l'amore incondizionato. Ma l'amore incondizionato non significa che ci debba piacere tutto quello che fanno gli altri! Credo che dimostriamo il nostro amore incondizionato dal modo in cui trattiamo le persone quando non fanno quello che vorremmo.
Ad un certo punto ho voluto andare a fondo di questa storia di amore incondizionato. Volevo scoprire di cosa si trattava. Proprio in quel momento mi venne incontro il mio figlioletto, che all'epoca aveva tre anni. Gli chiesi:
"Bred, perché papà ti vuole bene?".
Quando ho sentito la sua risposta, sono diventato molto triste perché mi ha mostrato che non stavo agendo in armonia con i miei valori in termini di amore incondizionato. Mi rispose: "Perché adesso faccio la pipì nel vasino". Con questa semplice risposta, mi ha fatto capire che il mio comportamento gli aveva segnalato: "Ti amo quando fai quello che ti chiedo di fare!". In altre parole: "Devi comprare il mio amore". Gli ho risposto: "Certo che sono felice che tu faccia la pipì nel vasino, ma non è questo il motivo per cui ti amo!". Ci pensò un attimo e disse: "È perché non butto più il mangiare per terra?". Ne avevamo discusso la sera prima. Aveva gettato per terra il cibo che non gli piaceva. Gli ho ripetuto: "Sono felice che tu lasci il mangiare nel piatto, ma non è questo il motivo per cui ti amo!". Lui si è fatto molto serio e mi ha chiesto: "Allora perché mi vuoi bene, papà?". Gli risposi: "Ti voglio bene perché sei, non perché dovresti fare delle cose, ma semplicemente perché sei come sei". Non ero molto soddisfatto della mia risposta, mi sembrava troppo astratta per un bambino di tre anni. Ma dall'espressione del suo viso ho capito che aveva capito: i suoi occhi hanno iniziato a illuminarsi e ha detto: "Capisco, mi vuoi bene perché sono?".
"Sì, esattamente!". Nei due giorni successivi mi ha fatto impazzire: ogni dieci minuti arrivava di corsa, mi tirava per la manica e mi diceva: "Papà, tu mi vuoi bene perché sono io, solo perché sono io, vero?"
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